Intorno al 1900 un professore di Harvard e console americano nello Yucatan,
Edward Thompson, acquistò l'hacienda che comprendeva Chichen Itza.
Incuriosito dai leggende popolari che raccontavano di giovani
vergini gettate nel cenote come sacrificio alle divinità maya, Thompson
decise di far dragare il pozzo.
Vennero così recuperati gioielli d'oro e di giada provenienti da
ogni parte del Messico e anche dalla Colombia ma anche manufatti e a diverse
ossa umane.
Molti oggetti furono dati al museo "Peabody" di Harvard ed altri
restituiti al Messico.
Successive ricerce degli anni '20 e '60 portarono alla luce centinaia di
altri preziosi manufatti. Inoltre sembra che nel cenote venissero gettati:
giovani nel pieno delle forze, anziani, malati, feriti e bambini.
Questo Cenote Sacro ha un diametro di 58 m e 35 m di profondità.