A capo della società Maya c'era un monarca che deteneva il potere legislativo, esecutivo e giudiziario. La carica era ereditaria e solo in linea maschile. Subito dopo i sacerdoti seguiti da nobili, militari, commercianti e plebei.
Erano organizzati in clan.
C'era la schiavitù soprattutto a scapito dei vinti di guerra.
La poligamia era ammessa ma solitamente regnava la monogamia.
Il divorzio avveniva tramite ripudio.

Per il calcolo venivano usati i punti dall'1 al 4, per il 5 una lineetta orizzontale, lineetta più un punto indicava il 6 e così via fino al 19 che veniva rappresentato con 3 linee e 4 punti.
Per le cifre più grandi venivano usati numeri proporzionali.
Simili al nostro sistema decimale (unità, decine, centinaia ecc…) i numeri maya erano composti da vari elementi ma in base vigesimale (base 20).
La posizione degli elementi era fondamentale e differente dalla nostra infatti il valore maggiore non era posizionato alla sinistra (es. 21 è uguale a due decine più una unità) ma bensì in alto.
Perciò l'elemento più basso (prima posizione) indicava solo valori dall'1 al 19 e quello immediatamente sopra (seconda posizione) dal 20 al 380.
Quindi la somma delle due posizioni era diciannove ventine più diciannove unità cioè 399.
La terza posizione era destinata ai numeri che andavano dal 400 al 7600 cioè diciannove volte quattrocento.
Il calcolo continuava così fino alla soggettiva necessità.
A differenza del sistema di calcolo romano quello maya girava intorno al concetto di zero che veniva raffigurato con una semplice conchiglia o con qualsiasi altro segno diverso dal punto e dalla linea orizzontale.
Questo sistema era utilizzato nel commercio ma soprattutto nella stesura del calendario.