Situata a 110 km da Merida è il più famoso sito archeologico dello Yucatan. Fu fondato tre volte: nel 432, 964 e nel 1194 d.C. e il suo nome significa "bocca del pozzo Itza". Importanti nella storia della città sono i due cenotes: uno adibito ai sacrifici e l'altro alla ritenzione idrica. Inizialmente venne fondata intorno al cenote di Xtoloc da una popolazione proveniente dell'Impero Antico. L'architettura di questa prima città era in classico stile Puuc cioè caratterizzata da mascheroni, fregi e colonnette. La seconda fondazione avvenne nell'estremità settentrionale intorno al cenote sacrificale. La parte nuova della città venne invasa dagli Itza tra il 987 e il 1194 d.C.; subì due grandi invasioni. La prima avvenne per mano degli Itza in accordo con il capo tolteco Quetzalcoatl e fu pacifica in quanto la città risultò abbandonata. Cosa particolare è che in edifici risalenti quest'epoca è possibile notare decorazioni simili a quelle di Tula (città che dista 1200 Km in linea d'aria). Nel X secolo Chichen Itza venne occupata nuovamente ma sempre dagli Itza (si pensa capeggiati da un grande re di nome Kuk "Quetzal" ul "piume" can "serpente" - da qui il nome dell'edificio principale della città) aggregati a Toltechi. Le culture si miscelarono e l'arte venne influenzata perciò si possono trovare sia elementi Puuc che Toltechi. Il tragico declino della città iniziò quando il re maya trasferì la capitale a Mayapan mantenendo però Chichen Itza solo come centro religioso. Anche Chichen Itza subì la conquista spagnola.
I principali edifici di Chichen Itza sono: il Castillo, il Sferisterio, il Tempio dei Giaguari, il Tzompantli, la Piattaforma dei Giaguari e delle Aquile, il Corridoio delle "mille colonne", il Caracol, il Tempio delle Monache, la Tomba dei Grandi Sacerdoti, il Mercato, la Casa Colorata.

APPROFONDIAMO

Caracol
È il più famoso osservatorio astronomico Maya ed è datato 900 d.C..
Il suo nome significa "chiocciola" e deriva dalla scala a "chiocciola" posta al suo interno.
Questa scala porta ad un ambiente con sette aperture rettangolari che probabilmente servivano per le rilevazioni astronomiche come equinozi e solstizi.
Venne edificato in diverse fasi e la sua struttura, a forma di torre rotonda, ha una pianta circolare (forma fino ad allora sconosciuta nell'architettura maya).
Si eregge su due terrapiedi sovrapposti, è alto più di dodici metri e composto da due piani.
Le quattro porte, situate in cima alla scalinata, sono posizionate in corrispondenza dei quattro punti cardinali.
Qui sono presenti sia caratteristiche maya che influenze tolteche infatti si può notare sia la volta a mensola, i mascheroni sia il serpente piumato e le teste di guerrieri.
Inoltre nel Caracol è stato rinvenuto un disco cerimoniale ora conservato al Museo di Merida.

El Castillo - Piramide di Kukulcan

Questa piramide, dedicata a Kukulcan, venne chiamata dagli spagnoli Castillo per l'imponenza della sua struttura. Vanta nove terrazze sovrapposte e quattro scalinate poste al centro dei lati che portano al tempio (alta 24 metri). All'interno del Castillo, durante un restauro, venne ritrovata un'altra piramide più piccola nucleo di quella maggiore e risalente al periodo tardo-classico. Anch'essa era coronata da un tempio nel quale vennero ritrovati due importanti sculture cioè un Chac-mool (strana scultura che probabilmente fungeva da altare sacrificale) e il "Trono del Giaguaro Rosso" (rappresenta un giaguaro di dimensioni reali dalla bocca aperta, dipinto di rosso cinabro, con occhi fatti con giada e 73 dischi di giada levigata in funzione di mantello). Prettamente di stile maya presenta però molti elementi toltechi come le teste di serpente ai piedi della scalinata principale, raffigurazioni di giaguari in caccia, colonne serpentiformi, sculture a forma di chiocciola ecc… Sulle pareti ci sono affreschi che traggono momenti di vita tolteco-maya. Nella parte superiore c'è il simbolo del dio del cielo Quetzatcoatl e non di Kukulcan. Si pensa che la piramide sia la ricostruzione in pietra del calendario maya in quanto:
1) le quattro scalinate hanno 91 gradini ciascuna, sommiamo i gradini totali e se aggiungiamo la piattaforma sulla sommità otteniamo il numero 365 (giorni in un anno);
2) ogni facciata ha 52 pannelli lisci e 52 sono gli anni nella Ruota del Calendario;
3) le nove terrazze sono divise da una scalinata centrale così si vengono a formare 18 terrazzi e 18 sono i mesi maya (formati da 20 giorni) nell'Anno Vago. Inoltre, secondo varie fonti, è possibile vedere, grazie ad un gioco di luci, un'immagine assomigliante ad un serpente sul lato della scalinata nord durante gli equinozi di autunno e di primavera. La piazza sottostante è circondata da mura ed ha un'area di 480 per 420 metri; contiene un enorme sferisterio, alcune basse piatteforme o "teatri" e una strada rialzata (larga 9 metri) che conduce, al cenote sacrificale. Durante la conquista spagnola un conquistadores piazzò su questo edificio dei cannoni in posizione di tiro.

Il Tempio dei Guerrieri

Questo tempio è molto simile (per le colonne) a quello presente a Tula, capitale Tolteca ed è situato di fronte alla grande piazza. È contornato da colonne ("corridoio delle mille colonne") che sorreggevano le volte di lunghe sale di riunione. Ci sono pilastri a forma di serpenti piumati con bocche aperte e code izzate, un Chac-mool (uomo semisdraiato con le mani sul ventre che regge un piatto per la raccolta di cuori umani - tipico di Tula), raffigurazioni di guerrieri armati, giaguari in caccia, atlanti che sorreggevano probabilmente altari ecc… Le pitture murali sono quasi interamente profane e mostrano la vita con templi e preti ma anche la casa indigena, le donne che lavorano e riposano, gli uomini che portano i prodotti al mercato, canoe, alberi ecc…

Sferisterio - Gioco della Palla
In questa città sono stati trovati sette sferisteri tra i quali uno di enormi dimensioni. È il più grande della Mesoamerica e misura 168 metri di lunghezza e 70 metri di larghezza. Fu costruito dai maya-toltechi. Il decoro principale è il serpente piumato con fauci aperte situato all'interno degli anelli di gioco (situati a 10 metri di altezza e fungevano da canestro). Ci sono anche bassorilievi raffiguranti la decapitazione di un giocatore. Qui veniva praticato il gioco del POK-A-TOK (gioco della palla). Questo gioco era legato ad un antico mito del POPUL VUH ("Libro della Comunità" o "del Consiglio") ed era associato al Sole. Il campo da gioco era la Terra e la palla il Sole perciò se la palla cadeva era come se venisse impedito al Sole di risorgere dalle Tenebre. Per questo motivo il giocatore colpevole doveva essere sacrificato. Si giocava in due squadre formate da sette giocatori l'una; i giocatori dovevano far passare la palla negli anelli utilizzando forse con i gomiti, polsi e le cosce (parti protette da cuscinetti di cuoio) e mai con le mani. La palla, fatta di cauciù, pesava più di cinque Kg quindi era difficilissimo riuscire nel gioco. Quando un giocatore riusciva a segnare un punto aveva diritto come pegno a tutti i vestiti e gioielli degli spettatori. Alle estremità del campo ci sono due templi uno dedicato al Sole e uno alla Luna. Qui l'acustica è strana in quanto una parola sussurrata in un tempio viene sentita anche nell'altro. Inoltre anche tra i muri del campo i suoni rimbalzano da una parete all'altra.

Tempio delle Tigri o dei Giaguari
Ha una forma quadrata e piramidale con un porticato sostenuto da grosse colonne all'interno del quale una scultura di felino simile al famoso Trono del Giaguaro rosso. Si divide in due porzioni: il basamento è vicino al tempio inferiore ed è costituito da una sola stanza; la parte superione è costitita da un tempio decorato con dipinti raffiguranti scene di guerra. Vicino al Tempio delle Tigri o dei Giaguari c'è il TZOMPANTLI.

Tzompantli
Chiamato anche "rastrelliera di crani" è decorato con raffigurazioni di teschi di uomini sacrificati. Qui si nota chiaramente l'influenza tolteca.

VEDIAMO